I Marchesi Pallavicino e il loro Stato

I Marchesi Pallavicino, di legge longobarda, hanno origine antichissima e sono tra le pochissime casate in Europa ad avere più di mille anni di storia documentata.

 

In origine formavano con i Marchesi Malaspina, i Marchesi di Massa e i Marchesi d’Este - da cui discendono i Duchi di Ferrara e di Modena e gli odierni Principi di Hannover - un’unica famiglia detta “Obertenga”, dal nome del loro comune capostipite Oberto (945-975), Marchese e Conte del Sacro Palazzo.  I suoi possedimenti territoriali comprendevano le contee di Luni, Tortona e Genova, giungendo fino nei pressi di Pavia; i suoi discendenti acquisirono anche la contea di Milano, che tennero fino al XI Secolo.

 

In un secondo tempo i vari ceppi si resero autonomi e i Marchesi Pallavicino fondarono il proprio Stato, feudo immediato del Sacro Romano Impero, su un vasto territorio compreso tra il fiume Po e l’Appennino e la cui capitale era Busseto.  Nel 1479, Gianfrancesco Pallavicino, figlio di Rolando “Il Magnifico” fondò una nuova capitale chiamata Cortemaggiore, città ideale, perfetto esempio di urbanistica rinascimentale secondo i precetti di Leon Battista Alberti. Nel 1636 i Marchesati di Cortemaggiore e Busseto vennero confiscati con atto di forza dal Ducato di Parma e Piacenza ad opera dei Farnese mentre il Marchesato di Zibello sopravvisse fino all’epoca napoleonica. Quando, nel 1636, l’imperatore Ferdinando offrì ai Marchesi Pallavicino il titolo di “principi”, essi rifiutarono, fedeli alla dignità marchionale che da sempre li legava alle proprie terre